Edizione 2010

Ottava edizione PRESENZA e NON OBLIO Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, il personaggio calabrese a cui è dedicato il premio, è unanimemente riconosciuto quale «modello di incontro culturale, di dialogo, di riconciliazione» nell’intento di realizzare la «sintesi fra la tradizione romano-cristiana dell’Italia e la nuova cultura gotica». Il Premio Cassiodoro 2010 ha come tema conduttore la presenza di uomini e donne che costruiscono con il loro impegno quotidiano una coscienza rinnovata, non dimenticando chi siamo e da dove veniamo.
Di seguito i premi che la giuria ha inteso assegnare.

Anna Maria Letizia Fazio direttrice dell’Archivio di Stato di Cosenza; insieme ai suoi collaboratori porta avanti il grande progetto del Portale degli Italiani, che, attraverso il web e le nuove tecnologie, porge a tutti la conoscenza delle antiche carte conservate nei faldoni dell’archivio.

Al prof. Massimo Veltri, docente Unical, già senatore della Repubblica. Fondando un seguitissimo gruppo su facebook, ha offerto nuovo slancio al senso dell’identità dei cosentini, dimostrando che l’oblio è il peggior male della contemporaneità; sul web c’è la grande voglia di raccontarsi e di riscoprire le proprie radici.

All’editore de Il Quotidiano della Calabria, Antonella Dodaro; tutte le mattine il suo giornale racconta una Calabria che non dimentica l’appena ieri, ma guarda con fiducia al suo domani.

A padre Vittorino Vivacqua, giornalista, operatore culturale, parroco di Camigliatello; con la sua passione per l’umanità, ha dimostrato che la presenza in un luogo è un atto di amore e di responsabilità verso la gente che gli è stata affidata.

Ad Adolfo Collice, imprenditore che ha scelto di vivere ed operare in Sila tra e per la sua gente. Un esempio di come l’Altopiano Silano può diventare centro di un mondo di affetti e luogo d’impegno costante nelle diverse attività imprenditoriali.

Al maestro d’arte Mario Celestino, che propone ai visitatori della Sila i manufatti tessili al telaio, realizzati dalle donne silane; premiando il maestro vogliamo dare un tributo anche a chi amorevolmente lavora tramandando l’antica arte dei filati.

Al decano degli editori calabresi Luigi Pellegrini; oltre 50 anni fa si “inventò” il mestiere di editore. Pubblicare libri dalla Calabria, allora come oggi, non è facile, ma grazie al suo impegno e alla sua squisita presenza, attualmente sono in tanti a lavorare per diffondere la storia e il presente della nostra gente.

A Totonno Chiappetta, poeta, attore e uomo di spettacolo; una presenza nel panorama culturale calabrese di grande creatività, che riesce a valorizzare cose, persone e situazioni della nostra terra. Nella sua espressività, oltre la nostalgia, prevale il rispetto e la riconoscenza per gli uomini e le donne di ieri.

Riconoscimento al presidente dell’Associazione di volontariato “L’incontro” Carmine De Rosa; guardare con occhi diversi la realtà che ci circonda, produce la nascita di diverse associazioni di volontariato e una scelta di vita in cui la presenza è parola d’ordine di un impegno quotidiano.

Premio Cassiodoro 2010 a Franco De Maria e Ornella De Paola, che hanno fondato dell’associazione “GianMarco De Maria”; il dolore per la perdita di un proprio figlio può avere due modi di reagire: chiudersi in se stessi, oppure aprirsi alle necessità che quotidianamente s’incontrano. Così è successo per Franco e Ornella che non hanno dimenticato l’affetto per il loro piccolo GianMarco ma lo fanno vivere in tanti bambini bisognosi di cure e protezione, attraverso una rete di rapporti umani che consente ai piccoli ammalati e ai loro genitori di vivere il ricovero in ospedale in modo sereno.

Pietro Turano è il presidente dell’Accademia dei giochi tradizionali, impegnata a sottrarre all’oblio la genuina capacità di divertimento dei nostri nonni; recuperare il modo di giocare di appena ieri e farne anche delle olimpiadi è un’operazione di grande valore culturale.

ALLA MEMORIA vengono assegnati tre riconoscimenti:

Ad Eduardo Martire, cultore e divulgatore della Sila e della sua gente, anche attraverso i microfoni della Rai . Chi vive in montagna ha un grande compito: essere sentinella di un mondo che cambia ma che deve custodire gelosamente la propria identità.

Ad Enzo Stancati, saggista, scrittore di teatro e storico, ha amato la sua città donandole i propri studi per riaffermare un carattere democratico e popolare; la sua ultima opera, Cosenza nei suoi quartieri, è un modo nuovo di scrivere la storia nella contemporaneità.

A Tobia Cornacchioli, intellettuale a tutto campo, ha indagato l’agire umano facendolo assurgere a consapevolezza collettiva. Il senso della storia e le trasformazioni dell’oggi resteranno come monito per tutti coloro che vorranno continuare la ricerca storica in terra di Calabria.

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